Stiffelio

Ordina biglietti
Ottobre 2024 Next
Lu
Ma
Me
Gi
Ve
Sa
Do

Trama

L'azione si svolge in Germania nel castello del Conte di Stankar, sulle rive del Salzbach, all'inizio del XIX secolo.

 

Atto I

Stiffelio, pastore protestante, torna al castello del suocero Stankar dopo essersi dedicato alla predicazione. È accolto con calore dalla sua famiglia e dai suoi amici. Solo la moglie Lina mostra una repressa agitazione. Il pastore è subito chiamato a offrire il suo illuminante parere sopra una delicata questione: un uomo è stato visto fuggire di notte da un balcone del castello, ma nella fuga ha perso alcuni fogli. Stiffelio capisce di trovarsi di fronte a un adulterio - senza minimamente sospettare chi sia la donna - e sceglie magnanimamente di dare alle fiamme quei fogli. Lina tira un sospiro di sollievo, ma poi, sola nelle sue stanze, decide di scrivere al marito per rivelargli ogni cosa. Sopraggiunge il padre di lei, Stankar, che le impone il segreto, vietandole di rivelare al marito una verità così spaventosa.

Nel frattempo Raffaele, il seduttore, tenta di comunicare con Lina infilando un biglietto in un volume (la Messiade di Klopstock) che il cugino Federico deve consegnare alla donna. L'anziano Jorg, ministro protestante e amico di Stiffelio, assiste non visto alla scena e, equivocando, conclude che il seduttore è Federico e denuncia il fatto a Stiffelio.

Durante un ricevimento in suo onore questi si rivolge con severità a Federico, facendosi consegnare la Messiade. Allorché il foglio di Raffaele cade, Stankar si precipita a raccoglierlo, affinché il genero non ne legga il contenuto. Quindi, appreso il nome del seduttore, lo sfida a duello.

 

Atto II

È notte. Lina prega la madre nell'antico cimitero del castello, dove è sorpresa da Raffaele che invano le proclama il suo amore. Giunge Stankar e impone al seduttore di battersi in duello. Ma il rumore delle spade richiama Stiffelio, che ordina ai contendenti di riconciliarsi nel nome di Dio. Stankar, furibondo, non può più trattenersi e rivela al genero la verità. Stiffelio è sconvolto e vorrebbe uccidere Raffaele di sua mano, quando ode un lontano coro di penitenti che intonano un salmo. Jorg lo invita a recarsi in chiesa per celebrare la funzione. Stordito da quanto sta accadendo e dal violento contrasto tra il suo istinto e la sua fede, Stiffelio sviene ai piedi della Croce.

 

Atto III

In una sala del castello, Stankar riflette sul disonore che ha coperto la sua famiglia, meditando il suicidio; ma quando Jorg gli comunica che Raffaele sta tornando al castello per un colloquio con Stiffelio, egli decide di approfittare della situazione per uccidere il seduttore. Stiffelio sottopone alla moglie un foglio da firmare che autorizzi il loro divorzio. Lina lo prega in lacrime di recedere dall'idea, ma alla fine cede e appone la sua firma. Rivolgendosi non al marito ma al pastore, ella chiede però di confessarsi. La donna ammette l'adulterio ma afferma di essere sempre rimasta fedele al marito nel profondo del suo cuore. Rimasto solo, Stiffelio, si domanda come comportarsi col rivale, quando vede sopraggiungere Stankar con la spada insanguinata per aver ucciso Raffaele.

Stiffelio, assorto nei suoi pensieri, si appresta a celebrare il culto, mentre il saggio Jorg gli raccomanda di lasciarsi ispirare dalla Bibbia. Dall'alto del pulpito, Stiffelio legge pubblicamente la pericope dell'adultera che, rivolta a Lina, equivale al perdono.

Programma e cast

Teatro Filarmonico

 

Il Teatro Filarmonico è il principale teatro d'opera di Verona. È di proprietà dell'Accademia Filarmonica di Verona, fin dalla sua fondazione, ma viene utilizzato dalla Fondazione Arena di Verona come sede della stagione lirica invernale.

 

Architettura

L'architettura originaria del teatro è andata persa con le distruzioni del teatro del 1749 e del 1945, ma con l'ultima ristrutturazione si sono recuperati gli elementi principali del Bibbiena. Solo la Sala Maffeiana non fu danneggiata dall'incendio del 1749 e dal bombardamento della Seconda guerra Mondiale.

 

La sala

La struttura attuale del teatro è il risultato della ristrutturazione avvenuta dopo la seconda guerra mondiale. Le linee attuali sono il frutto della ripresa dei disegni originari di Francesco Galli da Bibbiena. Il teatro in principio era composto da una sale all'italiana a cinque ordini di palchi decorati da foglie e conchiglie dorate a oro fino digradanti verso il palco per dare una buona visuale a tutti gli spettatori (accorgimento all'epoca d'avanguardia). Il palcoscenico aveva un'apertura laterale del proscenio così da essere diviso in tre parti (cosa ripetuta solo poi nel teatro di Imola). Dopo l'incendio del 1749 si apportarono alcune modifiche: venne ridotto il proscenio chiudendo le aperture laterali, si restrinsero i boccascena per renderlo più armonioso ai cantanti, si aggiunsero i palchi di proscenio, venne eliminata la digradazione dei palchi e vennero modificate le decorazioni. Ora il teatro inaugurato nel 1966 è a tre ordini di palchi (ognuno con una decorazione dorata differente), una balconata ed una galleria. È stata ripresa anche la sistemazione digradante dei palchi.

 

Il foyer

Il ridotto del teatro Filarmonico viene anche chiamato "sala degli Specchi" per le numerose decorazioni dorate ed i molti specchi che lo decorano. Al foyer si accede dall'entrate del teatro laterali su via Roma e via dei Mutilati o dalla sala Maffeiana.

 

La sala Maffeiana

La sala Maffeiana è l’unica parte intatta dell’originario edificio del teatro: sopravvisse infatti a tutti e due i disastri che colpirono il Filarmonico. Infatti dopo essere stata ripulita dal fumo, divenne "ridotto" per il nuovo teatro inaugurato nel 1754, per essere utilizzata anche per attività culturali. Il 5 gennaio 1770 vi si tenne l'esibizione di Wolfgang Amadeus Mozart che stupì tutti gli accademici dell'Accademia Filarmonica al punto che il giovane musicista fu dichiarato maestro onorario. Tra il 1777 e il 1779, il ridotto fu consolidato e abbellito con l'affresco e le decorazioni del pittore bolognese Filippo Maccari (1725-1800), in cui nell'Ottocento, furono aggiunti il pavimento in legno e il lampadario.

All’inizio il nome della sala era diverso, veniva infatti chiamata "Gran sala", ed era, insieme al pronao antistante, l’unica opera compiuta di un progetto per un teatro antecedente a quello del Bibbiena. Fu dedicata in un secondo momento a Scipione Maffei per i suoi meriti verso il teatro, la cultura e l’intera città di Verona.

 

Spettacoli

Gli spettacoli al Teatro Filarmonico, sede della stagione invernale dell'Orchestra dell'Arena di Verona, vengono tenuti generalmente da Settembre, a partire con la manifestazione del Settembre dell'Accademia, fino a Maggio, con la conclusione della Stagione Sinfonica e la pausa estiva di quella d'Opera e Balletto, per lasciare spazio al Festival lirico areniano. La stagione infatti d'Opera e Balletto inizia tradizionalmente il 13 dicembre per concludersi a Novembre. Durante l'anno vi possono essere anche eventi di carattere non prettamente classico e lirico, come concerti di musica moderna e vari altri generi.

Eventi correlati